Informare e orientarsi per trovare la strada e l’anima delle Cinque Terre. Il nuovo progetto di wayfinding del Parco Nazionale curato da Fabrica

di Daniela Cappelletti

La condizione di vita aspra e complessa sperimentata nei territori che il Parco Nazionale delle 5 Terre ora tutela ha dato luogo a una tipologia insediativa dei borghi, collegati tra loro grazie alla presenza di numerosi sentieri e ripide scalinate, che permetteva il minor consumo possibile di terreno coltivabile che, per far fronte alle condizioni di instabilità diffusa dei versanti scoscesi, è stato storicamente sistemato a terrazzamenti e rimodellato per degradare così più dolcemente verso il mare.

In un territorio come questo, costituito da un susseguirsi di piccole valli delimitate da crinali su cui si dispongono i nuclei storici degli abitati costieri a sviluppo lineare e ad alta densità urbana, la viabilità di collegamento, sebbene rappresentata a lungo da mulattiere e da sentieri pedonali storici di crinale che fungevano da solo collegamento per raggiungere i borghi abitati e le colline coltivate retrostanti, ha avuto, nonostante la sua residualità, un ruolo di significativo innervamento del territorio stesso fino a quando dopo la metà del 1800 venne faticosamente aperta la linea ferroviaria ligure lungo la costa che mise per la prima volta in collegamento diretto un territorio così difficile ai borghi a lungo rimasti in una condizione di isolamento, in seguito affiancata da altri collegamenti carrabili secondari fino alla costruzione della Strada Statale Litoranea delle Cinque Terre” negli anni 60 del Novecento che ha collegato per la prima volta i borghi alla Spezia.

Dallo studio di tali condizioni storiche e morfologiche parte proprio il progetto di Wayfinding, che tradotto letteralmente significa trovare la strada”, voluto dall’amministrazione del Parco con l’obiettivo di riorganizzare le informazioni presenti e di migliorare l’orientamento sulle vie storiche di collegamento, pedonali e carrabili, che attraversano le aree del Parco con il fine di accogliere i visitatori tramite una segnaletica studiata con logiche di immagine coordinata per rendere uniforme laspetto dei segni e delle informazioni presentate.

Il progetto nel suo insieme consiste quindi nella realizzazione di una nuova segnaletica unitaria di riferimento composta da circa 90 tra cartelli di orientamento, di benvenuto, informativi e di divieto pensata in modo semplice ed intuitivo e che dimostri allo stesso tempo particolare attenzione al luogo in cui questa viene collocata anche grazie a supporti dal design semplice e a bassa manutenzione in acciaio corten (portali, totem e leggii) collocati in campo in tre successive fasi e pensati per una facile identificazione e lettura delle informazioni.

Per individuare tutti gli elementi significativi finalizzati non solo alla rappresentazione della condizione della segnaletica esistente, ma anche alla sua riorganizzazione e semplificazione, la fase preparatoria del progetto ha compreso sia uno studio della cartografia storica, regionale e vincolistica con lintento di estrapolare informazioni sulle emergenze artistiche, naturalistiche e viabilistiche, sia un’analisi preliminare dello stato di fatto, integrata dallutilizzo dei moderni strumenti di geolocalizzazione che hanno consentito di inventariare la segnaletica direzionale esistente fornendo raccomandazioni per leliminazione di quella ridondante o superata, la sostituzione di vecchie insegne e il collocamento di nuove, sviluppata con verifiche capillari in loco incentrate sull’identificazione della viabilità carrabile e la sentieristica, così come sulla segnaletica e la toponomastica esistente.

Con la collocazione di questi nuovi elementi di servizio, si prevede di conseguire il miglior risultato possibile per ottenere un’integrazione tra il territorio e la sua percezione paesistica. La tipologia costruttiva dei nuovi manufatti, realizzati mediante lutilizzo di tecniche semplici ma di pregio, sarà infatti espressione della volontà di dare un valore aggiuntivo alle aree del Parco, dove il ruolo informativo dei singoli elementi non interverrà a modificare per la sua natura la matrice paesaggistica locale rappresentata dalla realtà urbana dei centri storici fortemente e visivamente legati alla presenza insieme del paesaggio costiero e dei versanti collinari retrostanti.

 

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