LUOGO | La Spezia |
PAESE | Italia |
CLIENTE | Comune della Spezia |
ANNO | 2020 |
DESCRIZIONE | Rilievo, progettazione esecutiva e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione |
Il progetto comprende e definisce gli elementi necessari al recupero ed alla valorizzazione delle mura 800esche della Spezia e di quanto necessario a rendere fruibile il percorso ad esse parallelo che, insieme al manufatto storico esistente relativo alla cosiddetta Cinta di sicurezza viene organicamente inserito in un compendio che svolge per circa 4 KM e che viene denominato “Parco delle mura”.
Tale parco si sviluppa sull’area collinare della Spezia, abbracciandone il nucleo storico di espansione ottocentesca e si svolge ad arco, pressoché continuo, in direzione est ovest a partire dall’area alle spalle della Cattedrale fino alla Collina di Gaggiola ad ovest comprendendo esclusivamente le aree relative ai percorsi posti all’esterno e sopra le mura.
Nella documentazione prodotta sono quindi particolarmente dettagliati tutti gli aspetti relativi alle modalità, ai materiali ed alle tecnologie utilizzati per la sistemazione dell’apparato murario storico e per la realizzazione del percorso pedonale e delle relative aree di sosta, che ricalca il percorso naturale ad oggi in parte già presente e nel cui svolgimento vengono previsti anche i relativi sotto-servizi necessari alla realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione e di video-sorveglianza.
Insieme alle opere di manutenzione ed a quelle relative alla realizzazione ed ottimizzazione del percorso pedonale, vengono considerati anche tutti quegli aspetti legati ai corpi illuminanti ed arredi urbani quali ad esempio panchine, arredi per zone picnic e cartellonistica esplicativa e di orientamento.
Il progetto è finalizzato al raggiungimento una pluralità di obbiettivi che vanno dal risanamento di ampie superfici dei paramenti murari, diffusamente aggrediti dal tempo e dalla vegetazione infestante, alla riappropriazione di un percorso di valenza storica e naturalistica che si snoda lungo tutta la dorsale collinare cittadina, pur con le modifiche o le interruzioni che la cinta muraria originaria ha subito nel tempo adattandosi alle necessità urbanistiche e viabilistiche che si sono manifestate dalla sua esecuzione.
Le Mura
Il muraglione che costituisce la Cinta di sicurezza della città storica, che in origine si svolgeva senza soluzione di continuità, è caratterizzato da una tessitura muraria compatta e costante nella sua parte superficiale e viene ritmato dalla presenza di elementi singolari nei punti di flesso del tracciato costituiti dalle numerose caponiere, ancora esistenti, e dalle porte di accesso e collegamento alla viabilità storica principale.
Il muro, nella sua parte prospiciente il percorso posto all’esterno e sopra le mura, ha una altezza massima variabile dai 6 ai 7 metri dalla quota del terreno conservando in generale la sua conformazione caratteristica anche per quel che riguarda il paramento murario.
Nello specifico infatti ha rivestimento in pietra, prevalentemente ricavato da materiali lapidei di origine locale, a conci squadrati e ricorsi regolari con stilature costanti e più accurate nei punti di congiunzione e di flesso, in modo da rendere più significativi gli elementi murari più evidenti.
Lungo tutto lo svolgersi delle mura si trovano numerose feritoie riquadrate in arenaria, stesso materiale utilizzato per il coronamento di testa delle murature, ma sostituta in numerosi tratti in tempi più recenti da copertine in calcestruzzo.
Tuttavia gli elementi più significativi dal punto di vista formale sono senza dubbio le caponiere e le porte d’accesso alle mura che si incontrano lungo tutto il percorso, costruite con particolare attenzione anche stilistica, presentano archi e spalle verticali rivestiti sempre in arenaria ed altre sovrastrutture con linguaggio architettonico semplice, ma caratterizzato dalla iconografia bellica delle pressoché coeve architetture che caratterizzano i forti e l’Arsenale.
Il muro, nella sua parte prospiciente il percorso posto all’esterno e sopra le mura, ha una altezza massima variabile dai 6 ai 7 metri dalla quota del terreno conservando in generale la sua conformazione caratteristica anche per quel che riguarda il paramento murario.
Nello specifico infatti ha rivestimento in pietra, prevalentemente ricavato da materiali lapidei di origine locale, a conci squadrati e ricorsi regolari con stilature costanti e più accurate nei punti di congiunzione e di flesso, in modo da rendere più significativi gli elementi murari più evidenti.
Lungo tutto lo svolgersi delle mura si trovano numerose feritoie riquadrate in arenaria, stesso materiale utilizzato per il coronamento di testa delle murature, ma sostituta in numerosi tratti in tempi più recenti da copertine in calcestruzzo.
Tuttavia gli elementi più significativi dal punto di vista formale sono senza dubbio le caponiere e le porte d’accesso alle mura che si incontrano lungo tutto il percorso, costruite con particolare attenzione anche stilistica, presentano archi e spalle verticali rivestiti sempre in arenaria ed altre sovrastrutture con linguaggio architettonico semplice, ma caratterizzato dalla iconografia bellica delle pressoché coeve architetture che caratterizzano i forti e l’Arsenale.
Sopralluoghi e rilievi fotografici
La documentazione descrittiva di base relativa all’area di intervento è derivata da diverse operazioni scientifiche e tecniche utili alla restituzione dello stato di fatto dei manufatti e dei luoghi.
Tramite i sopralluoghi effettuati lungo tutto il percorso delle mura, è stata impostata una prima verifica fotografica che ha consentito un monitoraggio puntuale dello stato dei luoghi e dei singoli elementi che li caratterizzano.
Lo studio impostato con tale attività ha dato luogo ad un database formato da 726 schede tecniche che raccoglie tutti gli elementi caratterizzanti e/o critici che si possono ritrovare sull’apparato murario dando vita ad un elenco quantificabile di interventi specifici facilmente individuabili.
Attraverso una operazione semplificativa di astrazione i singoli elementi, identificati con un codice univoco che ne caratterizza la categoria e la tipologia, sono stati posizionati all’interno del modello BIM che contiene lo sviluppo tridimensionale di tutte le mura storiche a partire dal rilievo effettuato con laser scanner.
Da qui sono quindi derivate le rappresentazioni dei singoli elementi di intervento sia sullo sviluppo dei prospetti che in tavole tematiche relative alle planimetrie che rappresentano la collocazione di tutti gli elementi rilevati con codici identificativi riscontrabili ed univoci su tutti i documenti prodotti.
Campagna di rilievo con laser scanner
Nei punti in cui è stata portata a termine l’attività propedeutica di ripulitura delle mura e del percorso dalla vegetazione infestante, sono state effettuate campagne di rilievo con laser scanner che ha permesso, tramite l’elaborazione della nuvola di punti risultante, la ricostruzione in 3d della geometria del muro storico e la topografia del percorso esistente al piede delle mura stesse.
Restituzione dati e rappresentazione dello stato di fatto
Il metodo BIM utilizzato per la gestione e la restituzione dei dati risultanti dalle campagne di rilievo, sia fotografico che tramite laser scanner, dei tratti dove è stata rimossa la vegetazione infestante, ha permesso di restituire non solo una immagine assolutamente rispondente alla condizione attuale delle mura storiche, ma anche l’andamento del terreno e ricavarne le sezioni territoriali sulle quali sono stati riportati gli elementi progettuali relativi sia agli interventi di manutenzione che di sistemazione e recupero del percorso.
Scelte progettuali
Le attività progettuali sviluppate sono distinte essenzialmente in due aree tematiche distinguibili, ma interconnesse: la prima riguarda la valorizzazione del percorso naturalistico, la seconda tende al recupero delle mura storiche. Le attività legate alla prima fase sono essenzialmente dirette al ripristino ed alla apertura al pubblico del percorso esterno alle mura.
Sul percorso pedonale ed in corrispondenza delle aree di sosta previste si è previsto di piantumare specie autoctone in sostituzione di quelle rimosse anche nella fascia verde di pertinenza del percorso esterno e collocati arredi quali panche in pietra calcarea grigia a disegno semplice e tavoli di legno.
E’ stataprevista una moderata rimodellazione, ove necessario, del terreno, anche al fine di un più organizzato deflusso delle acque superficiali, per il quale si prevede la realizzazione di canalette trasversali in legno per la raccolta e la regimazione delle acque piovane.
Verranno realizzate scale di raccordo del percorso, nei punti di interruzione, mediante l’uso di alzate e pali in legno. In questa fase verrà inoltre istallata parte della illuminazione pubblica prevista e per i rimanenti tratti, effettuate le predisposizioni per l’installazione degli impianti di illuminazione da realizzarsi in fase successiva.
Le attività relative al restauro delle mura prevedono diverse modalità di intervento a seconda dei numerosi elementi da recuperare. In generale comunque queste verranno liberate dai resti di installazioni metalliche, mentre verranno ripristinate o apposte ex novo le grate metalliche in corrispondenza di aperture in cui erano originariamente presenti, o per permettere la messa in sicurezza del percorso.
L’approccio di intervento sulle strutture murarie avrà un’impostazione manutentiva, di rimozione e mitigazione degli elementi di degrado. Si porranno in essere tutti quegli interventi che limitino l’azione del degrado naturale, senza però pretendere di ricostruirne un’antistorica integrità.
Gli interventi di protezione e risarcimento di singole componenti murarie non prevedono estese ricostruzioni né pulizia asettica e radicale delle superfici, sulle quali l’azione di una vegetazione non invasiva né pregiudizievole della stabilità dell’apparato murario può essere considerata parte integrante della vita del bene e della sua temporalità.
In tale ottica si è previsto l’utilizzo di interventi di lieve entità che facilitino l’accessibilità, senza stravolgere lo stato dei luoghi, utilizzando interventi non invasivi di ingegneria naturalistica. In funzione di una fruibilità allargata sono state inoltre predisposte aree per la sosta, funzionali alla creazione di un percorso naturalistico organizzato in modo da permettere la visione di tutti i tratti più significativi della cinta muraria.