Una fontana per la Città e il suo Golfo per i navigatori che si misura con le sfide della sostenibilità

LUOGO La Spezia
PAESE Italia
CLIENTE Comune e AdSP-MLOr
ANNO 2020
DESCRIZIONE Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva per architettura, strutture e impianti, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, direzione lavori

La realizzazione di una fontana di grandi dimensioni nel Golfo della Spezia, in attuazione del Protocollo d’Intesa siglato tra Comune ed AdSP- MLOr si configura come scelta strategica di dotare la Città ed il suo Golfo di realizzazioni uniche, attrattive e distintive che costituiscano elementi qualificanti per incrementare l’attuale offerta turistica e nella prospettiva della valorizzazione generale delle aree amare della città rappresentata dalla futura realizzazione del nuovo Waterfront. In questo senso la realizzazione di un nuovo segno di così forte impatto visivo può essere letto anche come avamposto della città costruita e contemporaneamente come invito e saluto a quanti la raggiungono dal mare. Il percorso proposto è quindi quello di immaginare una evoluzione della piattaforma della “fontana” rappresentando, sebbene in via del tutto preliminare, la possibilità di un utilizzo più articolato e significante per questo “luogo” in mezzo al mare. L’ipotesi progettuale presuppone dunque la possibilità di un uso differenziato e complementare alla sua parte fondante rappresentata dal grande getto d’acqua verticale.

La piattaforma principale in opera fondata su pali, sulla quale viene posto l’involucro a protezione delle parti tecnologiche funzionali al getto d’acqua della fontana, ha lo scopo di ospitare i vani tecnici in cui sarà installata la pompa, il sistema di trattamento dell’acqua e le dotazioni elettriche di alimentazione e comando del sistema. Si propone in affiancamento all’impianto primario di servizio al getto principale un elemento coreografico più circoscritto costituito da un secondo impianto, dalle caratteristiche prestazionali decisamente più contenute, che abbia lo scopo di generare giochi d’acqua e di luce che interagiscano con la struttura emersa, più facilmente utilizzabili anche in sessioni più numerose e/o per periodi più prolungati. L’evoluzione spaziale e geometrica parte dunque dalla necessità di ampliare gli spazi previsti per la collocazione dei locali tecnici e di servizio, passando a spazi più congrui e ad una forma più organica che meglio possa essere colta dai diversi punti di vista e da ogni parte del golfo

AGGREGAZIONE - I Fase progettuale

Già in una prima fase di progetto oltre al corpo principale, sono state previste delle piattaforme galleggianti accessorie configurate in modo che potessero essere aggregate ed attrezzate a seconda dell’uso, accanto alle necessarie dotazioni ed installazioni legate al rispetto delle norme vigenti ed alle necessità di attracco per motivi manutentivi. La compatibilità delle diverse isole galleggianti in diverse configurazioni spaziali determina quindi la possibilità di modulazione degli spazi a disposizione, ampliandoli o rimpicciolendoli a seconda delle necessità o delle stagioni. Tale condizione determina quindi anche la possibilità di poterle trasportare in punti meno esposti nella stagione invernale o di poterle tirare in secca e stoccarle secondo necessità. Le configurazioni possono essere molteplici e rappresentare una matrice esportabile anche in altre zone dello specchio acqueo all’interno della diga, come pontili d’attracco o di sosta e quale preludio al raggiungimento delle piattaforme galleggianti poste a servizio ed a contorno della Fontana del Golfo. Gli elementi aggiuntivi galleggianti, ancorati autonomamente al fondale, possono avere funzioni dirette di supporto e servizio a quelle tecnologiche e scientifiche collocate nel nucleo rigido fondato su pali, così come essere utilizzate per attività sociali, culturali o di rappresentanza nei periodi di interruzione del getto d’acqua verticale.

AGGREGAZIONE - II Fase progettuale

Nel seguito dell’evoluzione progettuale, la prima soluzione proposta è stata implementata con una banchina fissa che permetta l’attracco del personale tecnico per la manuntenzione e contemporaneamente la protezione dalle correnti marine dello spazio che genera. L’aggiunta di tale appendice consente di creare un oggetto più complesso e maggiormente proporzionato soprattutto nella percezione che si avrà dal mare navigando le acque circostanti. La vela di raccordo tra la banchina e il manufatto contenente le aree tecniche, racchiude una scala che permette la visitabilità e la manutenibilità dei corpi illuminanti e degli ugelli della pompa posizionati in copertura. La forma del pennello è funzionale alla creazione di una baia riparata dai moti ondosi del golfo, tale spazio calmo è proprio il luogo dedicato alle attività che potranno essere svolte sulle piattaforme galleggianti, combinate ogni volta in maniera funzionale all’evento in corso

Sostenibilità

La sostenibilità delle opere, ed in particolare quella relativa agli aspetti energetici, è oggi un elemento essenziale, che deve essere posto alla base di ogni idea progettuale. Naturalmente l’energia richiesta per il funzionamento di punta della fontana non sarà producibile in modo diretto da fonte rinnovabile, tuttavia proponendo in affiancamento all’impianto primario di servizio al getto principale un elemento coreografico più circoscritto costituito da un secondo impianto, dalle caratteristiche prestazionali decisamente più contenute, che abbia lo scopo di generare giochi d’acqua che interagiscano con la struttura emersa, più facilmente utilizzabili anche in sessioni più numerose e/o per periodi più prolungati, si ipotizza di collegare questa realizzazione all’installazione di un impianto fotovoltaico in corrispondenza di un edificio o area a terra che possa essere messa a disposizione per lo specifico scopo. Questo progetto più complesso, ma coordinato, determinerà il fatto che il getto di grandi dimensioni possa avere un impatto puntuale e quindi energeticamente meno significativo, mentre i giochi d’acqua di dimensioni più circoscritte e la loro modalità di alimentazione potranno veicolare il messaggio di una piena sostenibilità dell’opera.