Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Cavour

LUOGO Piazza Cavour, La Spezia
PAESE Italia
CLIENTE Comune della Spezia
ANNO 2019
DESCRIZIONE Concorso di progettazione in due fasi per l’acquisizione del progetto di fattibilità per la riqualificazione di Piazza Cavour

Il senso del progetto presentato per la prima fase del concorso di progettazione per la riqualificazione di piazza Cavour, risultato essere il primo classificato, si muove tra recupero architettonico, funzionale e culturale dell’edificio e della piazza esistenti e innovazione per farne un centro di respiro europeo che possa diventare un vero e proprio “stabilimento pubblico di cooperazione culturale”, enogastronomica e commerciale. Negli ultimi decenni molti mercati in Europa, a seguito della loro rigenerazione, sono diventati strumenti di crescita delle economie locali, favorendo inoltre lo sviluppo socioculturale della realtà urbana in cui si inseriscono, grazie all’applicazione di buone pratiche per la creazione di nuovi stili di vita compatibili con la sostenibilità e la creazione di posti di lavoro.

In questo caso specifico, salvaguardare la vocazione storica di mercato alimentare di piazza Cavour ed insieme assecondare il suo indirizzo di piazza di “degustazione” e di “incubatore del gusto” attraverso la sua trasformazione in un luogo da vivere lungo tutta la giornata, modifica questo pezzo di città in un complesso integrato di interesse pubblico ed urbano oltre che, naturalmente, turistico che possa contribuire ad innescare o a supportare lo sviluppo di cui la città è in questo senso attualmente protagonista. Il recupero del mercato, prima che il declino dell’attività presente, già in essere da qualche tempo lo renda poco attrattivo, deve essere inteso come strumento di prevenzione del deterioramento della struttura e del quartiere conservando al contempo il senso di prossimità che ha sempre avuto nei confronti della cittadinanza locale.

L’obiettivo da raggiungere è la trasformazione di piazza Cavour e dei suoi edifici, tramite il riuso integrato con nuove funzioni di servizio e somministrazione in modo che possa essere letta, non solo dai cittadini della Spezia, anche come una piazza di degustazione e divulgazione della cultura gastronomica locale e delle eccellenze del territorio.

Tale percorso passa attraverso la creazione di nuovi servizi agli utenti ed agli esercenti e di un piano di riorganizzazione commerciale collegato al recupero architettonico degli spazi pubblici e commerciali esistenti.

Uno dei criteri fondamentali su cui fare leva è quindi quello di vivificare il mercato oltre gli orari consueti di apertura mattutina, favorendo la collocazione di esercizi per la ristorazione, all’interno ed all’esterno degli edifici principali, dove sia possibile consumare direttamente anche i prodotti che si trovano in vendita sui banchi del mercato. Riorganizzare gli orari di apertura e riutilizzare gli spazi liberi del mercato anche per attività culturali diversificate, quali concerti, rappresentazioni e manifestazioni varie, sembra la strada più utile alla finalità espressa dall’Amministrazione Comunale, anche attraverso il percorso partecipato fin qui svolto.

Il progetto per la seconda fase del concorso per la riqualificazione di Piazza Cavour, risultato essere secondo classificato, consiste nell’approfondimento del progetto vincitore della prima fase per il raggiungimento del livello progettuale pari a quello di fattibilità, analizzando tematiche di carattere urbanistico, architettonico, strutturale e impiantistico. La proposta progettuale si basa sulla volontà di integrare non solo il tessuto storico con la forma rinnovata dell’edificio esistente, ma anche le nuove funzioni di servizio e commerciali con quelle storicamente già presenti anche nell’intorno, privilegiando i percorsi lenti e in modo prevalente la direttrice longitudinale parallela a quella della viabilità storica cittadina e con essa connessa dagli attraversamenti e dai numerosi accessi indicati in progetto. Il progetto rappresenta una ipotesi di riqualificazione e rivitalizzazione del mercato che non prevede lo stravolgimento dell’impianto, ma piuttosto la riorganizzazione e l’aggiornamento dell’edificio nel suo contesto storico, puntando a mantenere l’identità di uno dei luoghi simbolo della città.

 

La direttrice principale della viabilità del costruito 800esco si riscopre e si duplica all’interno dei padiglioni unificati a due a due dalla nuova copertura continua, liberando sia la visuale esterna su via Cavour, perpendicolare al mare, che quella interna, esaltata dalla continuità e dalla fluidità della copertura unitaria. Il progetto architettonico integrato ha l’intento di rinnovare la struttura esistente e allo stesso tempo potenziare le attività commerciali che vi si svolgono, modificando e attualizzando l’immagine esterna e gli spazi pubblici, sia interni che esterni, puntando a conferire all’edificio una maggiore visibilità e al contempo una maggiore integrazione con l’intorno. Gli elementi fondanti dal punto di vista architettonico sono la congiunzione dei padiglioni tramite la nuova copertura formata dalla grande onda centrale, la chiusura perimetrale dei padiglioni, l’ampliamento degli spazi utili per nuove attività e servizi tramite la realizzazione di soppalchi intermedi, la riorganizzazione degli spazi commerciali esistenti e la loro maggior caratterizzazione ed infine la compenetrazione tra i percorsi dell’area commerciale e il tessuto urbano.

 

L’obiettivo da raggiungere è la trasformazione di piazza Cavour e dei suoi edifici, tramite il riuso integrato con nuove funzioni di servizio e somministrazione in modo che possa essere letta, non solo dai cittadini della Spezia, anche come una piazza di degustazione e divulgazione della cultura gastronomica locale e delle eccellenze del territorio. Tale percorso passa attraverso la creazione di nuovi servizi agli utenti ed agli esercenti e di un piano di riorganizzazione commerciale collegato al recupero architettonico degli spazi pubblici e commerciali esistenti. Uno dei criteri fondamentali su cui fare leva è quindi quello di vivificare il mercato oltre gli orari consueti di apertura mattutina, favorendo la collocazione di esercizi per la ristorazione, all’interno ed all’esterno degli edifici principali, dove sia possibile consumare direttamente anche i prodotti che si trovano in vendita sui banchi del mercato. Riorganizzare gli orari di apertura e riutilizzare gli spazi liberi del mercato anche per attività culturali diversificate, quali concerti, rappresentazioni e manifestazioni varie, sembra la strada più utile alla finalità espressa dall’Amministrazione Comunale, anche attraverso il percorso partecipato fin qui svolto.

I padiglioni, unificati a due a due dalle coperture centrali ondulate sorrette da grandi e scenografici pilastri metallici ad albero che recuperano le fondazioni esistenti degli attuali pennoni di sostegno delle vele vetrate, formano dunque due distinti corpi unitari orientati in senso longitudinale e paralleli alla via pubblica centrale. I singoli padiglioni vengono poi chiaramente identificati sia all’interno che all’esterno, in relazione alla loro destinazione merceologica, enfatizzata dall’uso dei controsoffitti continui su cui vengono stampate immagini che si riferiscono alle merci o all’uso specifico del luogo a formare dunque quattro padiglioni tematici dedicati all’attività mercatale o ad altri specifici usi collettivi. In particolare, vengono così a caratterizzarsi il Padiglione del Mare (mercato ittico), il Padiglione della Terra (mercato ortofrutticolo), il Padiglione del Gusto (mercato alimentare in genere), e infine quello degli Eventi (mercato merci varie e produttori locali), il cui spazio viene lasciato libero dai banchi fissi per essere più facilmente utilizzato e trasformato per usi differenziati e legati ad attività sociali e culturali quali concerti, fiere o mercati temporanei.

Sui lati verso le vie carrabili perimetrali al mercato, i box sono sostituiti da elementi leggermente avanzati rispetto al piano della vetrata, realizzati con gli stessi pannelli traslucidi che creano una sequenza e un ritmo cromatico variabile interrompendo la continuità della facciata e mettendo in evidenza i passaggi posti tra il mercato e le vie laterali.

Sia i box, sulla pedonale Via Cavour, che i volumi colorati prospicienti sulle vie laterali, carrabili, sono pensati in materiale traslucido colorato retroilluminato in modo tale che nelle ore notturne possano concorrere in modo suggestivo alla illuminazione pubblica della piazza.

Se la fruizione della piazza si declina orizzontalmente attraverso gli spazi interni ed esterni, questa si arricchisce anche in senso verticale con l’inserimento di solai intermedi, in due dei quattro padiglioni, che si affacciano frastagliati all’interno per recuperare le maggiori altezze centrali delle volte, e più lineari all’esterno e che si completano con delle scale esterne a dimensione urbana che danno la possibilità di una nuova percezione e uso dello spazio, fino a oggi non fruito, dalla quota di imposta del piano superiore.

Per la costruzione della copertura della parte centrale della piazza, si prevede di realizzare una struttura indipendente da quella dell’edificio esistente, in modo tale da non alterare il comportamento sismostatico dell’esistente. Si ipotizza che la struttura portante dell’onda caratterizzante le nuove coperture principali della piazza del Mercato possa essere realizzata in acciaio zincato a caldo del tipo S355. Il guscio esterno è costituito da una lamiera grecata opportunamente sagomata e fissata alle strutture sottostanti. La lamiera grecata è sostenuta da arcarecci a sezione tubolare rettangolare posti ad un interasse pari a metri 1.0. Gli arcarecci sono appoggiati su travi secondarie a doppio T realizzate con profili tipo HEB. Queste ultime sono poste a interasse pari a 2.10 metri e sono calandrate in modo tale da seguire la forma architettonica che disegna l’onda principale. Le travi calandrate sono, a loro volta, sostenute da 3 travi a doppio T anch’esse realizzate mediante l’utilizzo di profili HEB di altezza pari a 36 cm o 50 cm a seconda dei padiglioni in cui esse vengono impiegate. Per contenere lo spessore del pacchetto di copertura si prevede di collegare i profili calandrati all’anima delle travi principali. La struttura nel suo complesso è sorretta da colonne circolari a sezione cava, collocate sopra i plinti esistenti che, allo stato attuale, costituiscono la fondazione delle colonne della vela. In copertura, per ottenere una struttura rigida nel suo piano, si prevede l’utilizzo di controventi formati da profili angolari con maglia di circa 1.0 m x 1.0 m.

Al fine di valutare la fattibilità strutturale dell’opera descritta in precedenza, è stato messo a punto un modello di calcolo realizzato con software agli elementi finiti attraverso il quale è stato possibile condurre un predimensionamento degli elementi strutturali. Sono state valutate alcune delle combinazioni dei carichi allo stato limite ultimo secondo le indicazioni del D.M. 17 Gennaio 2018 e della relativa Circolare C.S.LL.PP. n.7 del 2019.

Le strutture di copertura e le vetrate laterali delimitano spazi totalmente o parzialmente chiusi che necessitano pertanto di ventilazione. Attraverso apposite grigliature poste sia nella parte superiore che inferiore delle chiusure laterali vetrate, si favorirà un flusso di ventilazione naturale alimentato dall’effetto camino creato dal moto dell’aria più calda verso l’alto. La depressione che crea la fuoriuscita di quantità d’aria più calda è compensata dall’entrata di aria esterna attraverso le aperture laterali, comunque regolabili attraverso l’installazione di griglie mobili.
Oltre al naturale effetto camino si prevede l’installazione di ventilatori elettrici che permettono di aumentare il ricambio dell’aria fino a 2 volumi ora. Tali dispositivi hanno la funzione di estrarre aria viziata in modo efficiente, in particolare in quei settori in cui sono presenti prodotti freschi come il pesce. Nella stagione estiva avranno inoltre una funzione di ventilazione, rendendo più efficiente l’effetto camino.

La presenza di importanti superfici vetrate comporta la necessità di controllare gli apporti solari, ovvero l’energia che entra all’interno degli ambienti provocandone il surriscaldamento. Per ridurre sensibilmente tale effetto, soprattutto nei periodi caldi e all’interno dei padiglioni dove si trovano i prodotti più deperibili, si utilizzeranno schermature verdi verticali che, in maniera naturale, catturano una larga porzione dell’energia solare incidente, grazie all’utilizzo di essenze rampicanti sempreverdi capaci di creare una superficie filtrante estesa e di creare un significativo effetto positivo sul microclima interno degli edifici. Le essenze vegetali, infatti, attutiscono le variazioni di temperatura, contribuiscono all’isolamento acustico e termico costituendo una sorta di cuscinetto d’aria, contribuiscono con l’evapotraspirazione al raffrescamento naturale, ad abbattere l’irraggiamento solare, e al miglioramento della qualità dell’aria.

 

Le reti di raccolta delle acque meteoriche delle coperture saranno convogliate in vasche di raccolta sotterranee dove subiranno un ciclo di prima filtrazione. Le riserve d’acqua saranno riutilizzabili per i servizi di lavaggio della pavimentazione interna, per l’irrigazione del verde e per le acque di scarico dei servizi igienici, consentendo un notevole risparmio di risorse non rinnovabili. Sarà inoltre possibile utilizzare anche eventuale acqua di falda per integrare il riempimento delle vasche di raccolta idrica, in particolare nella stagione meno piovosa.

Oltre a una accezione più tecnica e consolidata dell’idea della sostenibilità degli edifici e delle azioni poste in essere per la loro gestione e manutenzione, i mercati possono promuovere forme più dirette e semplici di approccio al concetto della sostenibilità ambientale.

Nella copertura saranno create aree destinate all’installazione di campi fotovoltaici. Per facilitare l’installazione si opta per la realizzazione di n.8 diversi campi fotovoltaici che saranno installati nella parte rivolta a sud di ciascuna “onda”. I pannelli saranno di tipo a film sottile rigido, a basso spessore con superficie omogenea scura e comporranno n.4 campi di 120m2 per una potenza di picco per ciascun campo pari a 17 kWp e n.4 campi da 80 m2 per ciascun campo pari a 12 kWp.

La progettazione attraverso il modello BIM permette, una volta cominciati i lavori di effettuare tracciamenti accurati, eventualmente con l’ausilio di procedure automatizzate. Il cantiere digitale si evolverà di pari passo al cantiere reale, segnalandone e acquisendone differenze, fino a definire un modello as built, utile ed indispensabile alle successive attività di manutenzione e gestione dello stabile. La modellazione BIM realizza infatti un modello digitale che potrà evolversi in funzione delle fasi lavorative formando una visualizzazione del cantiere. Si può creare un ambiente di simulazione 3D interattivo (realtà virtuale) che dia la possibilità di attraversare il cantiere dalla prima all’ultima fase nonché di poter vedere la trasformazione del territorio e la realizzazione dell’oggetto edilizio. Attraverso la proiezione delle immagini di modellazione si può rendere palese ai fruitori della piazza la natura stessa del cantiere e la sua dinamicità.

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