La forma segue la funzione?
di Danilo Sergiampietri
Svizzera, Lago Lemano, o di Ginevra. Tra Vevey e Losanna, passando per i magnifici vigneti del Lavaux, un viaggio di pochi chilometri lungo quasi un secolo di Architettura Moderna.
Nei dintorni di Vevey, a Corsaux, Le Corbusier costruisce tra il 1923 ed il 1924 la casa sul lago per i suoi genitori.
È uno degli edifici meno conosciuti dell’architetto svizzero, ma rientra anche questo nella lista del Patrimonio Unesco, che ormai comprende ben 17 opere da lui progettate (Frank Lloyd Wright è invece fermo a 8). La Villa “Le Lac” è un edificio di dimensioni modeste, un semplice rettangolo di dimensioni precise e modulari su di un unico livello: 4 metri per 16, quattro quadrati di quattro metri di lato.
È un perfetto esperimento di macchina per abitare a dimensione d’uomo, dove ogni spazio e ogni dettaglio seguono le regole ferree della funzionalità e del massimo sfruttamento dello spazio. Il progetto sviluppa tre dei cinque punti che Le Corbusier indicò come centrali nell’architettura Moderna: la pianta libera, la finestra a nastro e il tetto giardino.Sostanzialmente l’interno è un unico “open space” dove i due anziani genitori potevano liberamente muoversi: soggiorno, salotto, camera da letto e anche sala da bagno; il tutto illuminato da un’unica finestra a nastro di ben 11 metri.
È come vivere nel lago, nelle Alpi, nel paesaggio, nella natura. All’esterno, il piccolo giardino è caratterizzato dalla presenza di una parete in muratura a bordo lago che crea un angolo appartato e protetto, nella parete è ricavata una finestra quadrata per la contemplazione del paesaggio, è l’angolo più poetico dell’intera casa, e la casa è un gioiellino, un esempio, un modello, l’inizio di qualcosa di nuovo.
Percorrendo la strada panoramica lungolago, con vista su vigneti terrazzati talmente intensivi da far invidia a quelli delle Cinque Terre, dopo circa 25 chilometri si arriva al Campus della Scuola Politecnica Federale di Losanna. Qui lo studio giapponese SANAA ha progettato e costruito il Rolex Learning Center, uno degli edifici sperimentali più estremi degli ultimi anni. Si tratta di un complesso multifunzionale con biblioteca, auditorium, spazi sociali di aggregazione, spazi per lo studio e ricreativi. I temi architettonici sono ancora quelli proposti da Le Corbusier, ma in scala maggiore, impostato su una pianta rettangolare l’edificio si presenta come un enorme “open space” di circa 20.000 metri quadrati su di un unico livello, senza barriere visive tra una zona funzionale e l’altra. Uno spazio dolcemente ondulato, un suolo artificiale che ricorda le colline di Losanna, con vista sul lago Lemano e sulle Alpi. Per muoversi tra i diversi settori di attività, invece di salire e scendere le scale, si passeggia per dolci pendii, oppure si prende uno degli eleganti ascensori di vetro che si spostano orizzontalmente. Dal punto di vista strutturale l’edificio è composto da due superfici curve continue, due gusci tra di loro paralleli, la superficie inferiore è massiccia, autoportante, in calcestruzzo a vista gettato in opera, quella superiore è molto leggera, in carpenteria metallica e legno. Il risultato è che, magicamente, non esistono (quasi) più i pilastri, il trionfo finale dell’open space.
Vicino a Losanna c’è anche Gruyère, il paese famoso per il suo formaggio. Visto dall’alto il Rolex Learning Center potrebbe in effetti ricordare una fetta di formaggio con i buchi (anche in fase iniziale di scioglimento, forse per finire in una fonduta). Solo che non è vero che la Gruviera ha i buchi, è una falsa informazione ricevuta nella nostra infanzia, il formaggio con i buchi è l’Emmentaler.