FABRICA
SOSTANTIVO FEMMINILE
Da sempre il nostro gruppo di lavoro si definisce anche attraverso il desiderio, la volontà e la determinazione nel perseguire la parità di genere come obiettivo di sostenibilità.
La Festa della Donna per noi è l‘occasione giusta per ricordarlo, prima di tutto a noi stessi, e di farlo nella convinzione che quella che abbiamo intrapreso è davvero una strada inclusiva, coesa, capace di valorizzare le competenze di tutti.
La strada giusta.
Ed è giusto che a parlare oggi siano le donne di Fabrica.
Carlotta Ruggia ci ricorda l’importanza del lavoro, sinonimo di parità e indipendenza: “Sono ancora troppe le donne costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia, perché nonostante le battaglie vinte ci trasciniamo negli anni quel retaggio culturale che dà per scontato che la donna sia l’unica responsabile della casa, dei figli e dei familiari più fragili.
Dobbiamo lavorare tutti per raggiungere la vera parità di genere, sul lavoro come tra le mura domestiche perché il lavoro è garanzia di indipendenza e di riconoscimento sociale.
Ciascuna donna deve potersi realizzare come individuo, come professionista, come madre e vedere riconosciute le sue competenze.
FABRICA si impegna a lavorare per garantire parità di trattamento e inclusione, sostenendo la genitorialità e lo sviluppo delle competenze, per favorire un corretto equilibrio tra vita e lavoro”.
Daniela Cappelletti affronta il tema decisivo dell’autodeterminazione come obiettivo per cui vale la pena impegnarsi sul serio: “La parità e la libertà delle donne in relazione alle proprie scelte lavorative ed alla propria carriera non potranno essere raggiunte fino a quando queste saranno identificate come ‘qualcosa di qualcuno’.
La consapevolezza di sé e del proprio valore passa attraverso la condizione di essere donna in sé, in quanto individuo, non inquadrata in qualsivoglia ruolo predefinito. Solo in questo modo e attraverso l’impegno e l’audace ed ostinata dimostrazione delle precipue capacità personali le donne potranno conquistare a pieno titolo il proprio posto nel mondo del lavoro.
Auguro a tutte le giovani donne di Fabrica, che con determinazione e motivazione si impegnano ogni giorno sul lavoro, di cercare con consapevolezza la propria strada e che questa possa essere trovata e condivisa con noi che le sosteniamo”.
Per Maria Cristina Ricco il tema della parità è trasversale. Riguarda tutti: “Penso che donne e uomini siano esattamente uguali, pregi e difetti. Esistono uomini pessimi, arrivisti presuntuosi e violenti, ed esistono donne altrettanto pessime…..e poi esistono le persone per bene …”
Volha Petravets ricorda la frase di una grande intellettuale, saggista, scrittrice e femminista, Simone de Beauvoir: “Non si nasce donne: si diventa”.
Veronica Traversi affida le sue riflessioni alle parole di Mary Wollstonecraft, la filosofa che nella seconda metà del settecento diventa una delle fondatrici del movimento femminista: “Non desidero che le donne abbiano potere sugli uomini, ma su se stesse”.
Giulia Buselli cita una delle nostre scrittrici più importanti, Dacia Maraini: “Ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee”.
Ed è proprio grazie anche alle tante donne di Fabrica, che il nostro modo di lavorare e di essere cooperativa è davvero inclusivo.
Ce lo ricorda Sara Russo: “In Fabrica, uomini e donne collaborano con determinazione e cooperazione per raggiungere un unico obiettivo”.
Insomma Essere Fabrica significa anche rispecchiarsi in queste parole.
Unica eccezione alle nostre tante e autorevoli voci femminili, gli auguri sinceri di Nicola Brizzi a nome di tutti gli altri: “Oggi è l’occasione per ricordare le conquiste fatte dalle donne sulla strada verso l’emancipazione e per riflettere su ciò che ancora manca per arrivare ad una parità effettiva tra i sessi.
Buona Festa delle Donne a tutte le Donne di Fabrica !!!
Che ci sopportano quotidianamente”.
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