Al via il progetto del nuovo
Centro Direzionale Coop Reno
Fabrica e Politecnica insieme si sono aggiudicate la progettazione del nuovo Centro Direzionale di Coop Reno a Castel Guelfo di Bologna che sarà un headquarter con una funzione e spazi lavorativi e sociali, organizzato secondo i principi della condivisione, della sostenibilità e del rispetto dei fruitori negli anni a venire.
L’intervento, guidato dai principi di conservazione delle aree verdi e rispetto dell’ambiente, riguarderà un lotto di circa 19.000 mq all’interno del quale il Centro verrà costruito rispettando le caratteristiche della locale pianura agricola, mantenendo invariati tutti i suoi tratti distintivi per un utilizzo sostenibile e consapevole del territorio. Alla base della progettazione, infatti, vi è la necessità di mettere in atto le misure di mitigazione degli impatti ambientali: si tratta di misure che intervengono e trovano un posto di rilievo nella scelta di conservare il più possibile le aree verdi e creare le condizioni per il loro sviluppo e l’utilizzo sostenibile e consapevole del territorio.
Coop Reno ha definito sin dall’inizio di ideare, progettare e realizzare un edificio in perfetta armonia con il paesaggio, con le funzioni che ospita, con le persone che lo vivono, rendendolo capace di essere Comunità insieme a tutto il territorio.
La sua identità è evidente a partire dall’idea progettuale. Una pianta che affonda le sue radici nelle strade del quartiere, con un percorso principale libero ed aperto da cui si dipartono i vari edifici funzionali.
Il progetto del nuovo Centro Direzionale Coop Reno si sviluppa in quattro edifici principali, connessi tra loro da una pensilina all’interno di un grande parco dedicato ad attività ricreative e sportive e dotato di aree gioco per bambini, generando un sistema che integra architettura e spazi verdi attrezzati.
Il primo edificio, quello degli uffici del quartier generale della Cooperativa, si articola su una superficie di circa 3.500 mq. L’immobile si svilupperà su tre livelli atti ad ospitare luoghi di lavoro di elevata qualità come spazi ufficio, sale riunioni, aree relax e di servizio. Un passaggio coperto da una duna artificiale, perfettamente integrato nel parco esterno, connetterà il primo edificio al secondo: l’auditorium con una capienza interna da quasi 300 posti. Infine, il terzo edificio, sviluppato su due livelli, ospiterà al piano terra gli spazi destinati alle famiglie ed alle attività ludiche per bambini, mentre, al piano superiore, sono previsti spazi di coworking destinati a giovani imprenditori ed alle start-up. Mentre il quarto edificio prevederà la parte dei magazzini.
La sostenibilità è al centro del nuovo progetto: gli impianti sono pensati per il massimo risparmio di energia elettrica e termica, oltre che per la salvaguardia delle altre fonti di approvvigionamento naturale di aria ed acqua. In particolare, verrà installato un impianto di ventilazione meccanica controllata per la riduzione dei consumi energetici attraverso l’utilizzo di un recuperatore di calore che permette il rinnovo costante dell’aria interna. Inoltre, sarà previsto un impianto idrico sanitario dotato di capacità di recupero e riciclo delle acque piovane. L’impianto solare termico potrà essere completato da un impianto fotovoltaico per la produzione di energia rinnovabile in modo da rendere l’intero compendio autonomo dal punto di vista energetico.
“Coop Reno ha un piano industriale dei prossimi anni molto importante, con un obiettivo di aumentare fatturato, numero di supermercati e numero di distributori” – ha dichiarato Andrea Mascherini, Presidente del CdA di Coop Reno – “La localizzazione della nostra rete di vendita, rispetto alla nascita della cooperativa, ha spostato il baricentro più verso l’asse della Via Emilia: abbiamo quindi deciso di spostare il nostro centro direzionale dall’attuale sede di San Giorgio di Piano alla location dell’outlet di Castel Guelfo, vicina ai principali nodi di comunicazione come il casello autostradale. Nel nostro piano di sviluppo, l’appenino modenese e quello romagnolo saranno centrali, per cui contiamo di avvicinarci a quella zona. Il progetto che abbiamo scelto è all’avanguardia sia nell’idea che nella realizzazione, materiali e tecniche molto legati alla green economy. I lavori inizieranno già nelle prossime settimane e si concluderanno nel 2021. Come Gruppo, nei prossimi tre anni abbiamo un obiettivo che complessivamente ci porterà vicino ai 250 milioni di fatturato e questo progetto è la dimostrazione concreta del nostro impegno.”
“Siamo orgogliosi di collaborare a questo importantissimo progetto insieme ad un player di eccellenza come Coop Reno – uniti per delineare una best practice nel campo della progettazione sostenibile in Italia – ha dichiarato Francesca Federzoni CEO di Politecnica – Con Coop Reno, che da anni porta avanti iniziative con caratteristiche di innovatività e di sostenibilità, abbiamo sviluppato un progetto in grado di valorizzare gli aspetti paesaggistici ed ambientali dell’area, avendone al contempo la massima cura. L’impronta ecologica del progetto, quindi, è stata utilizzata come parametro attivo, predittivo e decisivo per tutte le scelte progettuali e per realizzare un edificio con i più alti parametri di sostenibilità.”.
“L’idea progettuale è nata subito. Sin dal primo sopralluogo in un vasto terreno pianeggiante, un angolo silenzioso di natura e di campagna” – racconta Stefano Maffei insieme a Danilo Sergiampietri, architetti di Politecnica e Fabrica. “Non potevamo fare un edificio urbano, non eravamo in una città, dovevamo intervenire con la leggerezza tipica di chi attraversa la campagna facendo attenzione a dove si mettono i piedi. L’asse principale del progetto è un percorso, curvilineo, organico, esclusivamente pedonale. Gli edifici, come rami, crescono e si sviluppano lungo il percorso. Abbiamo immaginato un processo di gemmazione, uno sviluppo naturale, non obbligatorio ma dettato dalle necessità e dalle condizioni. I singoli edifici in pianta hanno forme organiche che ricordano le foglie così come i frutti, con i loro noccioli centrali, mentre i rivestimenti esterni, con lamelle frangisole di dimensioni, colore e geometrie variabili, si ispirano agli anelli di accrescimento dei tronchi degli alberi”.