Un Archispritz in compagnia
dei MAD Architects
di Davide Vitelli
Mentre facevo ricerche per scegliere lo studio d’architettura di cui parlare nel secondo appuntamento del nostro #Archispritz, mi sono imbattuto in alcune immagini che ricorrevano nella mia memoria.
Ricordo molto bene che, durante un laboratorio di progettazione nel periodo universitario, ero rimasto colpito dalla forma sinuosa di due grattacieli, le Absolute Towers in Canada a Missisauga. Nonostante siano passati alcuni anni, quelle due torri mi sono rimaste sempre impresse, ma non ricordavo chi le avesse progettate e realizzate.
Di conseguenza mi sono detto: ma perché non approfittare dell’#Archispritz e scoprire qualcosa in più su quest’opera e sui loro progettisti. E così mi sono messo alla ricerca di un po’ di materiale per poter raccontare i MAD Architects, studio cinese fondato nel 2004 dall’architetto Ma Yansong.
Di questa firma è evidente l’attenzione al connubio forma-contesto. Ogni opera – o almeno quelle da me visionate- presenta una chiara attenzione alla forma organica, un evidente riferimento alla scuola di Zaha Hadid, da cui Ma Yansong proviene. Tutte le forme evocano un qualcosa che esiste in natura, come il China Wood Sculpture Museum realizzato ad Harbin in Cina, la cui immagine rimanda a quella di un tronco di legno. Oppure, con una forma del tutto astratta, l’Ordos Museum sembra sbarcato nel deserto del Gobi da un altro pianeta.
Questa traduzione formale mi sembra che non sempre abbia portato a risultati del tutto armoniosi, come hanno osservato anche alcuni degli intervenuti al nostro appuntamento. Ma di certo è davvero notevole l’attenzione che i MAD Architects pongono al contesto in cui realizzano le loro opere. Ognuna rivela sempre qualche legame con ciò che la circonda: in generale, si tratta di una architettura dinamica, caratterizzata da ampie lastre ondulate, che crea un rapporto continuo tra interno ed esterno.
Ripercorrendo l’attività di questo studio, mi sono scoperto molto curioso di vedere quali saranno i prossimi progetti. A partire da Unic, il complesso residenziale che stanno realizzando a Parigi, insieme allo studio francese Biecher Architects, nell’ambito di un eco-quartiere nato dalla valorizzazione di un sito ferroviario dismesso.
Sono felice di aver scelto questo esempio di progettazione per l’Archispritz che ho condotto: da un lato mi ha fatto ripensare agli anni dell’Università, dall’altro mi ha permesso di mettere in luce una esperienza molto originale. L’Archispritz è davvero un’occasione stimolante che permette di condividere idee, di individuare progetti interessanti, di cercare di scoprirli e comprenderli, di parlarne da più punti di vista. Per bersi poi uno spritz tutti insieme.
A presto allora. Alla prossima. Aspetto anch’io di scoprire quali saranno gli argomenti dei prossimi incontri.